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martedì 6 dicembre 2011

Planimetria elettrica di un' abitazione

Costruite le pareti interne nella nostra casa, dobbiamo effettuare le tracce dei vari inpianti, prima di passare alla realizzazione degli arricci ed intonaci.
Il tecnico che ci segue e che ci ha fornito i disegni esecutivi contenenti la predisposizione dei vani, compreso quella dei vari apparecchi sanitari nel bagno e nella cucina, ha concordato con gli esecutori materiali degli impianti, ( le ditte specializzate che dovranno effettuarli ai sensi della legge 46/90 e successive), i vari particolari.
Premettiamo che l’impianto fognario non fa parte di quelli soggetti alla legge 46/90 e che lo effettuerà chi costruisce la casa.
Per adesso affrontiamo l’impianto elettrico.
Una volta concordato l’assetto interno della casa, l’elettricista, con delle bombolette spray di diverso colore, segnerà sui muri, le tracce da effettuare, i punti ove andranno gli interruttori, le prese, i punti luce, le cassette di derivazione ed il quadro elettrico.
Effettua questa operazione, seguendo una pianta della casa dove ha segnato tutti questi dettagli.
Di seguito facciamo vedere una ipotetica sistemazione in pianta dell’impianto elettrico, che ha il solo carattere di indicatività.
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 Pianta casa                                     Pianta con segni elettrici
Vedremo segnati sui muri in diversi colori, l’impianto elettrico, quello della televisione e quello del telefono.
Essendo una casa costruita in laterizio ed di un solo piano, non ci saranno particolari difficoltà ad eseguire le tracce, in quanto il laterizio, se in blocchi, lo si puo tagliare con la punta del martello da muratori, aiutandosi talvolta con uno scalpello, se in forati ugualmente e con minore fatica.
Si consiglia di non usare martellini elettrici, specie nelle pareti in forati, al fine di non demolire tratti per i quali non c’era bisogno
Esistono comunque delle apparecchiature elettriche ad hoc dette "scanalatori", idonee per fare le tracce nei muri in laterizio; la scelta è varia, ma si corre il rischio, pagandoli poco, di usare attrezzi pericolosi.
Vi mostriamo sotto un tipo di scanalatore che usato ha dato buoni risultati.
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Naturalmente l’elettricista avrà indicato sulle tracce anche il diametro del corrugato (cioè la guaina che va stesa e che deve contenere i fili in corrente) , in base al quale affonderemo più o meno le stesse tracce.
Normalmente, come si vede dalla pianta soprastante, il quadro principale elettrico  (da non confondere con il contatore ENEL, che va posizionato in una cassetta esterna alla casa e della quale parleremo in seguito) è vicino alla porta di ingresso e da questo partiranno le diverse linee elettriche per raggiungere le stanze.
L’intero impianto elettrico deve essere realizzato in maniera che sia sfilabile e controllabile, per cui sarà come di seguito:
La linea principale viene fatta passare in alto,  a mt 2,40 da terra e correrà orizzontalmente: nei punti di incontro con altre pareti o di curvature, verrà messa una scatoletta di derivazione, la quale permetterà, tramite una idonea guida plastificata di fare passare i cavi elettrici.
Nella guaina principale scorreranno i fili, normalmente tre, di colore giallo e verde per la terra, celeste per il neutro e nero o rosso per la fase in corrente. A titolo informativo, all’interno dell’abitazione e sempre a partire dal quadro elettrico, le prese saranno alimentate con cavi da 2,5 mmq, mentre i punti luce da 1,5 mmq.
Il corrugato principale, che corre a 30 cm dal soffitto non sarà mai inferiore a 2 cm di diametro.
Da questo, tramite scatole di derivazione, si dipartiranno verticalmente verso il pavimento altri corrugati più piccoli (da cm 1 o 1,5), che amdranno alle scatolette delle prese, poste normalmente a 40 cm dal pavimento, ma anche agli interruttori con prese sistemati a circa mt 1,20 dal pavimento stesso.
La linea di terra andrà condotta, nel suo diametro prestabilito e dentro un idoneo corrugato, verso una palina metallica piantata nel terreno. La testa di tale palina (dove sarà collegata la linea di terra) deve uscire all’interno di un pozzetto ispezinabile e segnalato con la dovuta cartellonistica.
In fase di collaudo viene misurata anche la ricettività di tale terreno.
Con il martello da muratore, o ancora meglio con una martellina (é simile al martello ma ha i tagli alle due estremità, ed uno perpendicolare all’altro) iniziamo a tagliare le pareti seguendo le tracce.
Poi dovremo fermare i tubi corrugati dentro le tracce, in maniera da poterli murare.
Per fermarli, useremo dei chiodi del 7, piantati obliquamente, a sfioro del corrugato (senza intaccarlo naturalmente) : agli estremi mettiamo le scatole varie (Derivazioni, prese, interruttori)
Le varie scatolette, (vedere le foto sottostanti anche se di una ristrutturazione) verranno posizionate in maniera provvisoria, in quanto andranno poi murate, ma solo dopo che saranno state costruite le fasce degli arricci; questo, in quanto il fronte scatola, deve essere a filo esterno arriccio e dovrà quindi essere posizionata  in piano con la livella a bolla prima di venire murata.
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Una volta che tutti quanti i tubi corrugati sono stati fermati in opera, con un ponte movibile, formato da due cavalletti in ferro e 4 tratti di tavoloni da mt 2,50 circa, passeremo a chiudere le  tracce  con malta bastarda.
In questa operazione ci aiutesemo con lo sparviere e con il dorso della cazzuola.
Appena avremo fermato una linea orizzontale di corrugato, potremo togliere i chiodi di bloccaggio, sicuri che il corrugato non si muoverà più.
Per l’impianto televisivo e telefonico, che sono stati segnati con colori diversi, si tratta di fare ugualmente le tracce e murare i corrugati indicati dall’elettricista.

Fonti: http://www.coffeenews.it/tracce-nei-muri-e-nelle-pareti-per-messa-in-opera-dei-corrugati-per-impianto-elettrico-telefonico-e-televisivo-come-fare-21

martedì 22 novembre 2011

Sicurezza e morti bianche

All'interno del movimento operaio italiano, a partire dagli anni sessanta, si è diffuso il termine omicidi del lavoro per indicare le responsabilità dirette dei sistemi di produzione delle economie industrializzate rispetto alle scarse condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro, causa diretta di migliaia di morti che si verificano ogni anno nel mondo, specialmente nel settore edilizio, nelle miniere e nel settore siderurgico.


Negli ultimi anni, sulla stampa e all'interno del movimento dei lavoratori, sono stati utilizzati anche i termini morti bianche e omicidi bianchi, dove «l’uso dell’aggettivo “bianco” allude all’assenza di una mano direttamente responsabile dell’incidente».


Varie statistiche sono volte a determinare il numero di incidenti, mortali e non mortali, e le malattie professionali, legati all'attività lavorativa. Scorrendo le statistiche è possibile fornire alcuni numeri, che in genere si suddividono in quattro categorie: Incidenti mortali, Incidenti con danni permanenti, Incidenti con danni temporanei e Malattie professionali.

Incidenti mortali sul lavoro ogni anno

L'ordine di grandezza è di circa due milioni di morti annualmente nel mondo, di cui circa 12 000 bambini. Il numero di morti in Italia al 2007 è di 1260. Questa cifra è andata continuamente diminuendo dagli anni sessanta ad oggi ma l'andamento di questa riduzione è meno confortante che in altri Paesi industrializzati. Tra il 1995 e il 2004, infatti, gli infortuni mortali nell’Unione Europea sono diminuiti, in media, del 29,41%, mentre in Italia solo del 25,49% . L’Italia, nel decennio 1996-2005, è risultato il paese con il più alto numero di morti sul lavoro in Europa...

Incidenti con danni permanenti ogni anno

Gli incidenti con danni permanenti sono quelli che comportano mutilazioni e danni alla salute che non sono mai guaribili completamente: nel dopoguerra si sono avuti circa 30.000 infortuni all'anno in Italia con danni permanenti. Gli infortuni con danni permanenti si sono progressivamente ridotti fino al minimo di circa 20.000 infortuni all'anno registrati negli anni '80. Successivamente il numero di infortuni ha ripreso a crescere e negli ultimi 10 anni sono di nuovo aumentati ad oltre 30.000 infortuni all'anno in Italia. Per approfondimenti si può fare riferimento ai collegamenti esterni e ai dati ufficiali registrati dall INAIL per la categoria "Infortuni con danni permanenti".

Incidenti con danni temporanei ogni anno

Si tratta degli infortuni meno gravi, solitamente guaribili in un periodo di tempo variabile da alcuni giorni ad alcuni mesi. L'ordine di grandezza è di circa 270 milioni incidenti all'anno nel mondo; in Italia è dell'ordine di circa 600.000 incidenti con danni temporanei all'anno.

Malattie professionali ogni anno

I casi di malattie professionali sono, nel mondo, circa 160 milioni ogni anno. La statistica delle malattie temporanee è piuttosto aletoria, in quanto i criteri di controllo sanitario e di monitoraggio variano nel corso del tempo. Indicativamente in Italia si registrano oggi (dal 2000 al 2005) circa 25.000 malattie professionali di vario tipo registrate dall'INAIL.

(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Morti_Bianche)

martedì 11 ottobre 2011

Benvenuti nel mio Blog!!!

Benvenuti, io sono Simone e questo Blog è stato creato a scopo didattico, lo userò con i miei compagni di classe per pubblicare le nostre esperienze scolastiche. Chiunque vuole collaborare è ben accetto ;)

                                                                                                                                                    Simone